Fabio Colombo, RACCHETTE SPEZZATE “Spoon River” del tennistavolo


€ 25,00

Le storie di grandi campioni di tennistavolo le cui vite si arrestarono prematuramente

Una “Spoon River” del tennistavolo…In questo libro trovate i profili di alcuni campioni di tennistavolo che hanno in comune il fatto che la loro vita si interruppe prematuramente. Vite scivolate via come palline cariche di effetto, molti lasciarono questo mondo a causa di una malattia, alcuni per un incidente, qualcuno cadde in battaglia, altri decisero di togliersi la vita. Pochi appassionati oggi si ricordano di loro; d’altra parte il tennistavolo, così come la vita, guarda verso il futuro. Questo libro vuole quindi essere un tributo, con molta ammirazione, alla loro memoria. Oltre alle storie di questi giocatori il libro contiene diversi riquadri contenenti aneddoti di tennistavolo e di altre discipline.

Roberto Tabaroni, UOMINI E DEI

Roberto Tabaroni,
UOMINI E DEI
€ 14,00
E se fra tante storie, miti, leggende, dogmi e misteri religiosi le cose fossero andate semplicemente così? Romanzo fantastico di Roberto Tabaroni “una vita fuori dal comune”

Massimo Luciani, LADINITA’ NONESA PER DIRITTO costituzionale e comunitario

Massimo Luciani, LADINITA’ NONESA PER DIRITTO costituzionale e comunitario
€ 14,00
Il libro dei diritti  costituzionali e comunitari della Ladinità Nonesa

Il professore avvocato Massimo Luciani è docente di Diritto Costituzionale all’Università La Sapienza di Roma ed è avvocato specialista nel settore delle minoranze linguistiche a livello internazionale. Ha compiuto molti studi, non solo sulle minoranze linguistiche della Provincia e della Regione Trentino Alto Adige, ma anche sulle minoranze linguistiche della Valle D’Aosta e di altre regioni d’Italia. Ha pubblicato molti libri su questa tematica ed in particolare, essendo docente di diritto costituzionale, ha approfondito la straordinarietà della Costituzione Italiana in relazione agli articoli che garantiscono la tutela delle minoranze linguistiche in Italia.

Il professore Massimo Luciani è stato interpellato dall’onorevole avvocato, storico e poeta Sergio de Carneri con il quale egli ha avuto l’occasione di collaborare e di condurre attività professionali nella capitale. Infatti l’avvocato de Carneri è da sempre un grande sostenitore della minoranza linguistica Nònesa-ladina ed è stato proponente, presentatore del disegno di legge, poi diventata legge (negli anni in cui era alla Camera dei Deputati) che istituiva anche in Trentino Alto Adige il censimento sulle minoranze linguistiche.

Il professore Massimo Luciani ha espresso le sue posizioni a favore della minoranza linguistica Nònesa-ladina, ormai in via di riconoscimento, il cui iter però non è ancora completato. In questo profondo, dettagliato studio di carattere giuridico, costituzionale, storico ha approfondito le motivazioni per cui le Istituzioni devono procedere al riconoscimento della minoranza linguistica Nònesa-ladina, per la quale l’Associazione Rezia (Presidente Walter Clauser) sta lavorando e operando da più di vent’anni.

La legge dello stato del dicembre 1999 n.482 concede agli abitanti del Trentino e dell’Alto Adige il diritto di pronunciarsi con censimento sull’appartenenza ad una delle minoranze linguistiche previste dalla Costituzione nel nostro caso la minoranza linguistica di lingua Ladina. 

Nel 2001 ben il 18% in Valle di Non si dichiarò Ladino e nel 2011 nonostante l’ostruzionismo delle Istituzioni, non certo dei Comuni della Valle, la popolazione nònesa si dichiarò appartenente alla minoranza linguistica Ladina per il 25%., quindi un quarto circa della popolazione. Considerando anche alcune centinaia di nònesi che vivono a Trento e in altre zone, si può constatare che quasi diecimila nònesi si dichiararono Ladini, ma la procedura di riconoscimento non si è ancora conclusa.

La legge n.482 dello Stato Italiano, ben da quattordici anni, facendo riferimento al censimento del 2001, non è stata ancora rispettata.

Lo studio del dott. Luciani è precedente al 2011 ed è di estrema attualità, perché, per dimostrare la fondatezza e il diritto della minoranza linguistica Nònesa-ladina, fa riferimento alla legge n. 482 di  cui ho fatto cenno, ma anche ad altre garanzie e leggi alle quali dedica un capitoletto, in particolare all’articolo 3 e all’articolo 6 della Costituzione. Oltre ad approfondire la portata della legge 482, fa riferimento anche al Decreto Legge del 16 dicembre 1993 n. 592, che dedica ampio spazio alle garanzie delle minoranze linguistiche trentine, tra le quali ovviamente viene annoverata la lingua Nònesa-ladina. 

Molto interessanti anche gli approfondimenti sul fondamento storico della nostra minoranza, sulle caratteristiche sociologiche e di appartenenza, sulla dichiarazione di appartenenza volontaria alla minoranza linguistica.

Il suo è un interessante discorso storico, a partire dall’epoca dei Reti: il prof. Luciani fa riferimento ad un censimento effettuato dall’Impero Austro-Ungarico nel 1910 e, contrariamente a quanto afferma qualcuno prevenuto di qualche zona del Trentino, il prof. Luciani nel capitolo “Il gruppo linguistico Ladino insediato in Val di Non come minoranza linguistica” afferma quanto segue «la dichiarazione di appartenenza alle minoranze linguistica si presenta con la dichiarazione di volontà e non come dichiarazione di scienza; essa è insindacabile da chiunque quanto la sua veridicità ed è impugnabile soltanto adducendosi un vizio nella formulazione della volontà, dichiarata quale ad esempio la violenza, l’errore». Non occorre insomma essere linguisti o storici, basta avere il senso di appartenenza e la volontà, ma questo si aggiunge, come dichiara il prof. Luciani, all’entità storica, linguistica e sociologica della minoranza linguistica Ladina insediata in Valle di Non.

Dedica anche un capitoletto all’argomento sulla legittimità del trattamento giuridico attualmente riservato al gruppo linguistico ladino insediato in Valle di Non e anche sull’attuale vizio di disparità rispetto alle altre minoranze, e quindi sull’obbligatorietà da parte dell’Istituzione Provincia a prendere posizione e da parte della Commissione dei 12, insediata a Roma, alla quale è stata presentata la norma di attuazione dello Statuto della Provincia di Trento per il riconoscimento della minoranza linguistica Ladina in Val di Non.

Lo studio del prof. Luciani è di straordinaria portata di grande livello accademico e di grande inconfutabilità giuridica. Un grazie sentito va a lui da parte di noi tutti.

Caterina Dominici

Fabio Colombo, MASSIMILIANO ROMI. Scacchista istriano

Fabio Colombo, MASSIMILIANO ROMI. Scacchista istriano
€ 20,00

Che cosa hanno in comune un’endocrinologo e ricercatore lombardo nato nel 1958 ed uno scacchista istriano nato nel 1893 che visse la maggior parte dei suoi anni a Genova? Il medico è al 50% istriano, è appassionato di scacchi e predilige un’apertura che prende il nome dallo scacchista, il cui nome è Massimiliano Romi. Queste sono le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere questo libro, che si propone di mettere a disposizione dei lettori un po’ di informazioni sulla carriera scacchistica, lunga oltre cinquant’anni, di uno dei migliori giocatori italiani di sempre. Infatti Romi fu uno scacchista la cui carriera durò dal 1921 al 1972; pur non diventando mai campione italiano sfiorò in cinque occasioni la conquista del titolo (fu tre volte secondo e due volte terzo); vestì inoltre la maglia azzurra in cinque olimpiadi (tre ufficiali e due non ufficiali). Nel 1925 vinse il torneo di Scarborough e nel 1927 quello di Londra. Nel 1938 a Parigi pareggiò un incontro con il cubano Capablanca, considerato uno dei più forti giocatori di tutti i tempi. Oltre alla storia della carriera di Romi, nato a Pinguente, il libro comprende oltre cento partite da lui disputate con commenti dell’epoca…

Caterina Dominici, Identità, territorialità autonomia

Caterina Dominici, Identità, territorialità autonomia
€ 12,00

Prefazione di Claudio Cia. Assessore Regionale

La vera sfida culturale dell’Autonomia, quindi, non sarà solo quella di conservare tracce importanti del passato, ma di trovare dei percorsi culturali che sappiano proiettare l’identità di un popolo, quello trentino. La sfida sarà quindi quella di conservare un’identità territoriale e di darle un futuro. L’Autonomia ha permesso interventi per lo sviluppo delle zone montane. La Provincia intende valorizzare le attività economiche nelle zone montane nel pieno rispetto delle risorse ambientali, perseguendo l’obbiettivo di assicurare lo sviluppo sociale e la salvaguardia dell’identità culturale delle popolazioni locali. L’Autonomia è stata ed è strumento della programmazione provinciale per lo sviluppo principalmente delle zone montane.

LA IMPOSSIBILE “CURA” DELLA VITA

Filippo La Porta
La impossibile “cura” della vita”. Anton Cechov, Louis-Ferdinand Céline, Carlo Levi, medici-scrittori coscienziosi e senza illusioni.
€ 14,00

Vorrei introdurvi all’opera – intrecciata con la biografia – di tre scrittori che amo molto, e che presentano almeno un tratto in comune: hanno svolto la professione di medico, in periodi più o meno lunghi della loro esistenza. Anton Cechov, Louis-Ferdinand Céline e Carlo Levi condividono però qualcos’altro. Sono stati tutti e tre, sia pure in modi diversi, critici radicali della società del loro tempo – dei suoi idoli e delle sue servitù – e tutti sono stati medici non solo con spirito di dedizione ma con una decisa attrazione verso il “basso”, verso gli umiliati e offesi (Cechov e Céline provenivano letteralmente dal basso, da una piccola borghesia sempre sull’orlo del fallimento, mentre Levi aveva invece originialto-borghesi). 

Ladinità nonesa

Ladinità nonesa
A cura di Caterina Dominici
€ 6,90

Asociazion Nonesa-Ladina Rezia
Ladinità nonesa
A cura di Caterina Dominici

Allo stato attuale una legge dello Stato non è rispettata, non solo, neppure la volontàdi un’intera valle espressa con regolare censimento. Chiediamo pertanto al presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti che possa prendere atto di questa tormentosa e annosa questione e che possa impegnarsiad applicare la Legge dello Stato e a dare un seguito all’espressione di una volontà popolaree di un censimento previsto dalla legge.
Interventi di:
Caterina Dominici, Sergio Carneri, Don Bepo Pinamonti, Vigilio Inama, Guglielmo Bertagnolli, Gaetano Forni, John W. Cole Eric R. Wolf, Cesare Poppi, Mario Alinei, Giulia Mastrelli Anzilotti, Ilaria De Biasi, David Wilkinson, Cristian Kollmann, Guntram Plagg, Giorgio De Biasi, Bruno Francisci, Lois Craffonara, Giovanni Corrà, Giulio Filippi. 

I misteri di Skiòn

Claudio Clini,
I misteri di Skiòn
€ 14,00

Nella periferia di una metropoli in una notte di lunarossa, una giovane donna intravede un corpo al marginedi quello che un tempo era un giardino.Si avvicina e tra carta, rifiuti e un po’ d’erba gli appareil volto di un ragazzino coperto di sangue.Una normale storia di periferia, una guerra tra bande,scrive il maresciallo del presidio di zona nel suorapporto, ma un capitano testardo e la sua giovaneaiutante non ne sono convinti e decidono di indagarea fondo svelando una complessa vicenda di razzismoe prostituzione minorile.

IL FILO ROSSO. Palermo

Claudio Clini,
Il filo rosso. Palermo
€ 9,90

Liberto era seduto dietro al banco dei giornali con un libro in mano quando l’uomo col cappello era entrato. Alla presenza del ragazzino si era fermato un attimo indeciso, poi aveva estratto la pistola. Un rumore secco e duro aveva frantumato il silenzio lasciando nell’aria un odore acre e persistente. Con un movimento per lui abituale aveva riposto l’arma nella fondina ed era uscito. Il padre era scivolato a terra. Un filo rosso gli tingeva la fronte“.
Dieci anni dopo, all’alba del suo diciottesimo compleanno, un evento drammatico travolge Liberto e lo trascina in un gioco pericoloso all’ossessiva ricerca di chi aveva ordinato l’omicidio del padre.

VITALI E CLINI, SPECCHI DEI FANTASMI DI NAPOLI Di Filippo La Porta, Corriere del Mezzogiorno (Campania) 31 gennaio 2020.

Difficile scrivere qualcosa di originale su Napoli, città sovrarappresentata in letteratura e nel cinema. Ma in Polvere per scarafaggi di Nando Vitali (Ad est dell’equatore) — discesa crudele e amorevole nelle viscere urbane — troverete Napoli insolitamente trasfigurata in «città del vento», dove «si cambia spesso opinione e partito» perché il vento agita le bandiere in ogni direzione ….Non tanto libro di racconti quanto zibaldone composto da ventisette pezzi: micronarrazioni, frammenti autobiografici, annotazioni di diario, monologhi, album di fotografie, illuminazioni, invenzioni surreali. L’autore rivela la sua genealogia letteraria: non solo i Burroughs, O’Connor, Cortazar e Carraro dell’epigrafe ma soprattutto Domenico Rea, cui viene dedicato un racconto. E dire Rea significa dire Boccaccio — qui rievocato per la chiesa dove incontrò Fiammetta — riletto dal plebeo e fiabesco Basile. La materia di questi testi è sanguinante e infetta. Il mondo che viene rappresentato ha una luce torbida, «curvata», a tratti minacciosa, e ospita creature «storte», marchiate a fuoco da un dolore gratuito e insensato (a un certo punto c’è perfino chi intende chiederne conto a Dio stesso!). Mi permetto di aggiungere un altro grande modello, il maestro insuperato del racconto moderno, Cechov. Anche Rea, come Cechov, viene dal basso, e perciò non giudica mai, rappresenta crudamente (e accetta) le persone come sono, al contrario del moralismo a tratti aristocratico di Eduardo (e per Cechov di Tolstoj), che aspira a rigenerare l’umanità. Anche Vitali ha un punto di vista del «basso» — sprofondato nei crateri dei Campi Flegrei — e anzi intende fare del basso una risorsa (quasi una visione «aumentata» della realtà, attenta a coglierne le possibili opportunità), e racconta la ambiguità morale di un mondo in cui un uomo buono può diventare mostruoso («Mediterraneo»), e un padre travestito da Babbo Natale si incarica — con gli occhi iniettati di sangue — di spezzare l’incanto del figlio («Il giorno più brutto della mia vita»).Il racconto più commovente è «Petronilla» dove un uomo con tre gambe, in un circo, si innamora di una donna, acrobata androgina. In molte di queste storie, che l’autore definisce ellittiche, si rasentano spesso i generi del noir, dell’horror e perfino della fantascienza. Ma devo confessare la mia preferenza ai pezzi di nonfiction, e in particolare a un reportage lirico sul pontile di Bagnoli, alla «Basilica di San Lorenzo», nel quale trovandosi da bambino nella chiesa omonima l’autore si identifica con il santo dei desideri, delle bugie e delle stelle comete ( e con lui sogna un mondo inverso, «dove i belli saranno perseguitati…»), e poi lo straziante «Quel muro invisibile», sulla stregata coincidenza tra la festosa caduta del muro di Berlino e la silenziosa morte della madre in ospedale («Non sono riuscito a parlarle. A dirle niente di importante che rendesse significante la mia presenza»). Vitali ci mostra la pena di vivere senza i piagnistei estetizzanti del folklore. Però ci avverte anche che solo se ci immergiamo nell’acqua limacciosa di un pozzo nero potremmo scorgere in alto la luna, mentre a Bagnoli il passaggio della inafferrabile Anna lascia pur sempre un profumo di oleandro e cioccolato. E soprattutto il suono della tromba dolente di Chet Baker allude a un’utopia della purezza che forse è riservata proprio ai deformi.Se Vitali ritiene che «i fantasmi siamo noi», con lui potrebbe concordare Caudio Clini, medico e scrittore al suo terzo romanzo, Natura di Jo (Francisci), dove l’allucinazione rinvia — anche con l’aiuto di Leopardi — a conflitti psicologici. Il protagonista Enrico, adolescente napoletano disturbato, si laurea in Medicina a Bologna e poi torna nella sua città — apparentemente guarito — come professore di Medicina Legale. Qui gli appare di notte la misteriosa Jo, che emerge da antiche ferite non rimarginate. Il medico tra l’altro conduce una propria ricerca biologica su quelle particolari molecole che si attivano inspiegabilmente dopo un decesso. A ciò si aggiunga una vicenda parallela che ci porta nel cuore della criminalità organizzata. Clivi — non napoletano ma che nella città partenopea ha vissuto a lungo — costruisce una coerente macchina narrativa, in cui della vicenda camorristica non ci importa nulla ma che ha almeno due meriti. Fa emergere l’anima ctonia di Napoli, costruita su un labirinto tufaceo di grotte, cimiteri e necropoli, come già avevano fatto suggestivamente Moscato e Cappuccio, ma con un originale aggiunta «scientifica» sui paradossi della fisica quantistica. E poi, senza nulla concedere all’esoterico, svolge un teorema «illuministico» — puro Hitchcock — in cui il mistero evapora quando si scioglie, in una drammatica scena finale, il trauma che l’ha provocato.

I QUADERNI DI SAGEN 2

«I QUADERNI di SAGEN»
Periodico dell’Associazione Salute, Ambiente, Genoma – SAGEN
Direzione Scientifica: Claudio Clini
Direzione editoriale: Ilaria Di Tommaso
Hanno collaborato a questo numero:
Nadia Bel Haddad, Amal Douhab
www.associazionesagen.it
Aldo Francisci Editore – Abano Terme

I QUADERNI DI SAGEN 2
ASSOCIAZIONE SALUTE, AMBIENTE, GENOMA – SAGEN
in collaborazione con il
CENTRO DOCUMENTAZIONE E STUDI DEI COMUNI ITALIANI ANCI-IFEL
SALUTE E AMBIENTE
Alla luce delle innovazioni tecnologiche e scientifiche
Sintesi del workshop
Roma, 8 maggio 2019
Aldo Francisci Editore